L'altro ieri, nel pomeriggio inoltrato d'una serena giornata di fine aprile, ho percorso in beata solitudine molti chilometri sull'autostrada del sole, verso sud. Andavo a Roma per necessità, per un motivo che non vi dirò, ma comunque previsto dai vari decreti antivirus, e dunque legittimo.
L'andatura tranquilla e l'assenza quasi totale di traffico m'han lasciato libero di ammirare le geometrie perfette eppur varie dei campi, verdi di giovane grano, gialli di rape fiorite, ocra di arature recenti, scolpiti dalle file regolari dei frutteti, bordati da fossi sottili o da canali stretti tra i binari delle alzate.
Brevi filari di cipressi puntano il cielo. Aceri e gelsi sfoggiano le chiome nuove. Boschetti rigogliosi occupano le asperità d'una piana quasi mai regolare né vasta.