Erano almeno due settimane che pioveva sulle stradette fangose della cittadella di Pionta. Sul colle, poco più in alto della cattedrale, si nascondeva tra le case un minuscolo oratorio dai muri sbreccati e le pietre mal connesse, eretto nel IV secolo, almeno così si diceva, dal vescovo Gelasio sulla tomba di san Donato.
Da metà pomeriggio finalmente la pioggia era cessata, e quella notte, la notte tra il venerdì 10 e il sabato 11 di novembre del 1032, cinque vescovi, due operai e il marchese di Toscana entrarono nell’oratorio. Altri rimasero fuori per mancanza di posto.