Giovanni Rondinelli nel 1583 scriveva una Relazione sopra lo stato antico e moderno della Città di Arezzo, all'inizio della quale si legge: "Voglio scrivere alcune cose della nobil Città di Arezzo per mostrare agli Uomini quanto per lo più s'ingannino, i quali biasimando i presenti tempi, vanno sempre lodando i passati".
Effettivamente molti della mia età ripensano con nostalgia "ai bei tempi" dimenticando invece quanto erano anche brutti.
In genere chi guarda alla Storia considera il Rinascimento come l'età d'oro dell'arte e della cultura, dell'affrancamento dell'uomo dalle servitù medievali, del trionfo del bello e della giovinezza. Un'età felice, insomma, come lo è per ognuno la propria gioventù, libera da un'infanzia obbediente e carica d'un entusiasmo creativo e ancora incosciente delle brutture dell'età adulta.